LUCE E GAS ANCORA RINCARI PER IL 2023

17.01.2023

Non si ferma il rialzo dei  prezzi per le utenze di luce e gas a discapito di milioni di utenti. 

Il costo dell' energia elettrica dipende dal prezzo del gas, perché per la produzione viene utilizzato gas naturale. Quindi, se aumenta il gas, aumenta anche il prezzo dell' energia elettrica.

Dall'autunno del 2021 il costo all'ingrosso del gas metano .ha subito forti rialzi a livello globale questo per tre ragioni fondamentali:

1) Con la ripresa dell'economia fermata dalla pandemia c'è stato una forte consumo di gas pertanto se la domanda aumenta, aumentano i prezzi.

2) In inverno il consumo di gas è sempre maggiore pertanto vale la regola di prima più richiesta più costo.

3) Il confitto bellico tra Russia e Ucraina ha maggiormente complicato il sistema che soffre di gravi incertezze.

Pertanto ad oggi i maggiori produttori di gas naturale stanno vendendo a paesi dove il mercato è più redditizio come l' Asia.

Tutto questo fa aumentare il costo delle bollette elettriche.

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LE VOCI IN BOLLETTA DA TENERE SOTTO CONTROLLO

Quando si riceve la bolletta della luce o del gas pochi vanno ad analizzare le voci trascritte con i relativi costi. Di solito si va a vedere solo il totale da pagare, Tuttavia ci sono delle voci da tenere sotto controllo.

Per quanto rigurada l'energia elettrica, la spesa per la materia energia è formata da 4 costi costi:

Costo della materia energia al KWH

PCV (prezzo commercializzazione vendita) 

Oneri di Sbilanciamento

Dispacciamento

Perdite di Rete. 

Le perdite di rete sono le dispersioni naturali di energia elettrica che avvengono durante il trasporto; dalla centrale, fino al contatore elettronico di privati o aziende. Ovviamente questa dispersione viene pagata dal cliente finale in misura percentuale.

Per dispacciamento s' intende il servizio che garantisce l' erogazione dell'energia elettrica 24 ore su 24,  su tutto il territorio nazionale, coprendo in ogni istante l'equilibro tra la domanda e l'offerta sulla rete elettrica Italiana. Il costo di questo servizio non è fisso ma  variabile in base ai kwh consumati.

In ogni caso i costi da inserire in bolletta per le perdite direte e il dispacciamento vengono regolati trimestralmente dall'ente per il mercato dell'energia elettrica. Pertanto nulla si può fare per abbassare i costi.

Gli oneri di sbilanciamento incidono per il  il 65% circa sulla bolletta di energia elettrica.
Questi costi coprono le spese del gestore nazionale per la quota di energia che non è stata prodotta dalla centrali, e che quindi  deve essere acquistata dall'estero. Gli oneri di sbilanciamento vengono aggiunti al costo della materia energia. Il loro costo viene calcolato in base al consumo di energia elettrica: più consumo più costi.

La PCV Energia è un costo fisso stabilito annualmente da ARERA. E' una quota fissa che va alla compagnia elettrica per le attività della gestione commerciale dei clienti finali. . Il mercato di maggior tutela lo applica secondo le tariffe ARERA, mentre il mercato libero ha facoltà di poterlo aumentare.

La materia energia è rappresentata dall'effettivo consumo in kwh o smc di gas. Il costo virene calcolato addizionando il PUN (prezzo unico nazionale) più lo spread, ossia il guadagno che ogni fornitore di energia applica a questa voce. 

Spese per il trasporto vanno a coprire i costi per la trasmissione  dell'energia nella rete nazionale, di distribuzione a livello locale e per la gestione del contatore. Questo costo stabilito dall' ARERA in tariffa unica, viene data al distributore.



Per il gas la situazione non è molto diversa. Se per stabilire il costo della materia prima dell'energia elettrica si fa riferimento al PUN (Prezzo Unico Nazionale), per il gas gli indici di riferimento sono il TIF ( Title Trasfer Facility), che rappresenta il mercato all'ingresso più grande d'Europa con sede in Olanda. I fornitori italiani comprano da questa nazione il gas naturale  pertanto questo indice è importante per stabilire il prezzo della materia prima.

IL PSV (Punto di scambio virtuale), è l'indice del mercato all'ingrosso del gas italiano che segue il TIF con i suoi cambiamenti.

Anche per il gas si tengono presente delle voci in bolletta.

Spesa per il gas naturale è rappresentata dal costo per l'acquisto del gas. e la sua commercializzazione e vendita da parte dl fornitore. In poche parole PSV + SPREAD (guadagno applicato dal fornitore). Per chi ha un contratto con il Servizio di Maggior Tutela, il costo viene stabilito dall'autorità garante. Per chi invece ha un contratto nel mercato libero le tariffe sono gestite dal fornitore. In ogni caso questa spesa in bolletta rappresenta circa il 40% del totale della fattura

La spesa per il trasporto e gestione del contatore si possono trovare in bolletta anche sotto la voce "Servizi di rete". Il suo costo raggruppa le spese per trasportare e distribuire il gas, per la gestione e lettura del contatore e l'attività di stoccaggio.

In bolletta viene suddivisa in:

Quota fissa stabilita dall'Autorità. Non dipende dai consumi e il suo importo è diviso in otto scaglioni di consumo, a seconda della zona climatica.

Quota variabile: che scaturisce dai consumi del cliente e copre i costi per il trasporto.

Ci sono inoltre delle voci che spesso non vengono annotate in bolletta ma che contribuiscono al calcolo totale:

Quota trasporto è un costo che rappresenta un ulteriore trasporto e usufruito della rete nazionale. anche questo varia in base alla zona geografica di appartenenza.

Quota stoccaggio costo attribuito allo stoccaggio del gas nei depositi e varia in base al consumo. 

COSA PREVEDE IL CODACONS PER IL 2023

Secondo il Codacons per tutto il 2023 la situazione non sarà delle migliori. A gravare sulle famiglie italiane è l'inflazione e la drastica diminuzione del gas Russo sul territorio europeo.

Sempre secondo i dati diffusi l'incidenza sulle famiglie italiane porterà una spesa annua tra gas e luce di € 4.724,00.

Le misure adottate dal Governo Meloni

Contro il caro bollette, come si sa il governo di destra ha stanziato 21 miliardi che andranno a coprire solo i primi tre mesi del nuovo anno. 

Nello specifico verranno rifinanziati:

  • I crediti d'imposta per le imprese energivore e gasivore  per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale,salgono dal 40% al 45%;
  • Il credito d'imposta per le imprese con contatori di energia elettrica pari o superiore a 4,5 kW diverse dalle energivore, sale dal 30% al 35% dei costi sostenuti per l'acquisto della componente energia utilizzata nel primo trimestre 2023;
  • Il credito d'imposta per l'acquisto di gas naturale per imprese non gasivore, pari al 45% (in luogo del 40%) per i costi sostenuti per l'acquisto del gas, consumato nel primo trimestre 2023, per usi diversi dal termoelettrico.

Nella manovra inoltre  si conferma l'eliminazione degli oneri impropri delle bollette, e  introduce un nuovo bonus, gestito da Terna SPA, per ridurre i consumi di energia elettrica nelle ore di picco.

Per le famiglie la manovra 2023 proroga il bonus sociale bollette, anche alle famiglie con ISEE fino a 15 mila €uro e non più fino a  12 mila..


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